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Programma

Come Cristo comanda

By Gio 17 Ottobre 2019 No Comments

di Michele La Ginestra
con Massimo Wertmüller e Michele La Ginestra e con Ilaria Nestovito
Regia Roberto Marafante

Anno 33 d. c., Palestina.
È notte: due uomini, vestiti con tuniche e mantelli, sono seduti in una sorta di bivacco in mezzo al deserto, un luogo che rappresenta la solitudine e l’isolamento dal resto del mondo.
Parlano sommessamente per non essere scoperti, con la paura di essere stati seguiti da qualcuno; si capisce che sono in fuga, ma nonostante la situazione, cercano di mascherare la propria ansia, parlando delle cose di tutti i giorni, (il mangiare, il lavoro, il rapporto con l’altro sesso) in modo scanzonato e divertito. Dai dialoghi pian piano si intuisce che sono due soldati romani, ma non due qualsiasi: uno, Cassio, è il centurione alla guida dei legionari al momento della crocifissione di Gesù sul Golgota; l’altro è Stefano, un suo soldato, quello che diede da bere a Cristo, acqua e aceto. L’evento che sconvolgerà l’umanità ha stravolto, inconsapevolmente, anche le loro vite; i due non potranno fare a meno di confrontarsi, animatamente, alla ricerca di alcune risposte…ma non tutto, nella vita, si può spiegare con l’esperienza e la logica!
Ci sono delle emozioni, che vanno al di là dei cinque sensi, per spiegare le quali è necessario abbandonarsi all’ascolto… e forse, solo allora, si riuscirà a sentire risuonare “una musica melodiosa”.
Ho scritto di getto questo testo, volutamente, nello stile del maestro Gigi Magni…avevo bisogno di raccontare delle emozioni e avrei voluto affidare ad altri le mie parole.
Mentre scrivevo, pensavo che l’attore più giusto per indossare i panni di Cassio fosse Massimo Wertmüller, con la sua profondità d’animo, e la sua giocosa romanità, che rende leggero qualsiasi ragionamento, anche il più contorto.
Poi, alla fine, mi sono innamorato della storia ed ho capito che non sarei riuscito a cedere ad altri il ruolo di Stefano, uomo pratico, spontaneo, istintivo…perdendo, peraltro, il privilegio di dividere il palcoscenico, per la prima volta, con Massimo.
Affidare la regia a Roberto Marafante, artista sensibile e di talento, è stato il gesto conclusivo, di questa sfida, che son certo coinvolgerà il nostro pubblico, pronto ad assistere ad uno spettacolo che vuole regalare emozioni e riflessioni, nonché spingere ad un confronto tra tutti coloro che ci regaleranno la propria presenza.

Michele La Ginestra

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