«Non so proprio da dove mi sia uscito fuori il personaggio di Scatorchio, la sia lingua, il suo mondo. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Non so proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scaternarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma che solo alcuni sappiano come dargli voce».
Tiziano Scarpa