Lunedì 19 settembre appuntamento alle ore 18.30 per Alessandro Leogrande, sempre dalla stessa parte incontro coordinato da Vins Gallico che vedrà la partecipazione di scrittori e giornalisti per ricordare la figura dell’intellettuale prematuramente scomparso ed affrontare un tema a lui molto caro: la questione sulla frontiera. (ingresso libero fino ad esaurimento posti).
Seguirà alle ore 21 ALESSANDRO. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, lo spettacolo del Teatro Koreja di Lecce con la regia di Fabrizio Saccomanno. Sul palcoscenico lo stesso Saccomanno insieme a Giorgia Cocozza, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta e Andjelka Vulic, attrici di Koreja. Il ricavato degli incassi (biglietto 10 euro) sarà devoluto a Mediterranea Saving Humans, una associazione che con la Mare Jonio, unica barca della Civil Fleet battente bandiera italiana, dal 2018 si occupa di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Da marzo 2022 è anche impegnata in missioni umanitarie in Ucraina e ha recentemente lanciato MED care x Ukraine, un ambulatorio medico su ruote che fornisce assistenza medica di base alla popolazione civile in fuga dalla guerra a Leopoli e dintorni.
Lo spettacolo di Fabrizio Saccomanno e Gianluigi Gherzi, con la consulenza artistica di Salvatore Tramacere è una coproduzione Ura Teatro.
ALESSANDRO è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli ultimi. Alessandro è Taranto; è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro di Caravaggio, è capacità poetica di stare vicino al dolore, anche a quello che nessuno sopporta di vedere. È pratica altissima di una pietas dello sguardo, di un conoscere che parte dall’empatia, di un agire intellettuale continuamente bagnato dalla vita, dall’esperienza, dal rischio personale. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione, un invito ad essere visionari. Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.