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GAETANO FRANZESE, GIANLUCA CANGIANO, VINCENZO CASTELLONE
Programma

LA LOCANDIERA o come si innamorano gli uomini

By Mar 17 Ottobre 2023 Dicembre 8th, 2023 No Comments

Sulla nostra Locandiera Interattiva. L’idea di rendere interattivo il nostro allestimento del capolavoro di Goldoni nasce dall’esigenza di portare la fruizione dell’opera ad un pubblico contemporaneo svecchiandola, da un canto, dai manierismi e dagli stilemi di un teatro di tradizione stantio ma avvicinandola, d’altro canto, alla sua originaria forza vitale, al substrato che all’epoca reggeva l’opera: la commedia dell’arte, seguendo il famoso consiglio di Eduardo: “Naturalmente, se si resta ancorati al passato, la vita che continua diventa vita che si ferma – e cioè morte – ma, se ci serviamo della tradizione come d’un trampolino, è ovvio che salteremo assai più in alto che se partissimo da terra!”

Eduardo de Filippo, Lezioni di Teatro 1980
Dunque l’interazione diventa forza vitale in quanto avvicina il mondo della scena al mondo del pubblico, che potrebbero essere senz’altro contemporanei, e rendo l’uno necessario e attuale per l’altro: non si può dare scena se non per un pubblico. Per ottenere questo grado di relazione abbiamo proceduto a due operazioni. La prima consiste nell’ambientare la prima parte del primo atto in una ipotetica sala comune della locanda, come prescritto dal testo, ma immaginarla popolata da uno stuolo più o meno folto di forestieri e di assegnare questo ruolo proprio al pubblico. In tal modo la platea è inserita all’interno del tessuto immaginario dell’azione e recita, pur senza saperlo, proprio la parte di coloro che assistono materialmente alla vicenda. Nella seconda parte l’azione si sposta dapprima nella camera del conte e poi in una stanza di servizio, entrambi luoghi inaccessibili allo sguardo altrui. In questo momento la funzione del pubblico diviene testimoniale: come Mirandolina ci ricorda, tutti devono assistere alla sua vittoria sul disprezzatore delle donne, e gli spettatori sono dunque chiamati in causa come giurati di un tribunale a seguire lo scontro tra lei e il cavaliere e a decretare il vincitore. Sono in ogni caso necessari alla vicenda in quanto non si potrebbe dare lo spettacolo della seduzione del cavaliere, e naturalmente del suo infelice tentativo di resistenza, se non davanti a qualcuno che ne testimoni l’esito. A questo scopo, eliminati gli a parte convenzionali si è deciso di instaurare con il pubblico una dinamica di dialogo aperto. Il pubblico entra a far parte dell’azione scenica in maniera diretta, sostenendo la parte, sempre in funzione testimoniale e mai interattiva, di altri possibili ospiti della locanda che assistono alla vicenda che ivi accade e giudicano secondo i propri parametri. Questa impostazione si estende anche al rapporto dell’allestimento con lo spazio: lo spettacolo è pensato per essere rappresentato anche in spazi non dichiaratamente teatrali e ha l’obbiettivo di rinegoziare anche e soprattutto l’impostazione frontale “all’italiana” degli spazi convenzionali. Lo spettatore testimoniale, insomma, è all’interno dell’allestimento e non separato da esso da alcun genere di quarta parete individuabile. In questo modo lo spettatore è sempre presente all’azione, i personaggi sono coscienti della sua presenza e dialogano – talvolta anche fuor di copione – con la platea circa gli avvenimenti che accadono. Paradossalmente, però, la sua onniscienza non preclude allo spettatore la possibilità di cedere al fascino del gioco, ossia prendere le parti del tale o talaltro personaggio.

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