Siamo intorno ai primi del ‘900, gli anni delle importanti migrazioni degli italiani oltreoceano. Valigie piene di storie, di speranze, di ricordi, di malinconia e… di pasta. Un lungo viaggio in nave, storie che si intrecciano, storie di speranza, di grandi euforie, di paura e di nausea, di
un’emigrazione che, nel tempo, si ripete, identica, con altri nomi, altri tragitti, ma straordinariamente sempre uguale.
Gli spaghetti saranno di nuovo sulla tavola, senza sapere se ci sarà una casa, senza sapere quale sarà il futuro, ma quel rito, quell’odore, quel sapere, tutto ciò darà di nuovo forma alla storia familiare, accompagnerà i ricordi e cullerà il sogno di ricominciare. Il linguaggio del circo teatro, così fortemente evocativo e sanguigno, sarà accompagnato da parti di racconto orale, in un continuo viaggio tra emozioni diverse, tra piani differenti e differenti punti di vista.