Un’antica piazza d’armi di un castello inghiottito dal tempo, fantasmi di torri, frammenti di vite rafferme sui muri. Dal silenzio sorgono echi di canti, grida, passi sull’acciottolato, antichi riti, passioni invisibili. Solo alcuni poveri saltimbanchi evocano nuove presenze, che, grazie alla forza poetica della loro arte, ridanno vita al luogo in un gioco sempre più corale, ricostruendo nel dedalo di vicoli, scale e affacci intorno alla piazza, un filo di pietra fatto di un nuovo abitare umano.