Il luogo è la piazzetta di San Lorenzo. E’ chiamata così perché su di essa si affaccia la chiesa di San Lorenzo, del XIII secolo, costruita su una chiesa paleocristiana sulla cinta muraria della città. Sulla piazza si affaccia anche la casa natale del santo patrono San Carlo da Sezze.
Qualche anno fa le varie comunità vivevano ancora intensamente i propri luoghi e spazi. La piazza, la stretta, il vicolo, ancora libere dalle auto, rappresentavano il luogo per incontrarsi, dove, portandosi dietro una sedia, si stava insieme con le altre a lavorare al ricamo, a raccontarsi le proprie storie e i ricordi, a condividere i dolori e le gioie, dove si pettegolava e sparlava delle vicine, dove i bambini giocavano a nascondino e ad acchiapparelle.
La comunità di San Lorenzo, insieme a quelle di Santa Maria e San Pietro, è stata una di quelle più caratteristiche di Sezze. Fino a qualche anno fa c’era anche della sana rivalità tra di loro, nel dare dimostrazione di saper fare meglio, soprattutto nell’organizzazione delle proprie feste religiose.
Lo spettacolo che andremo quindi a mettere in scena è realizzato con frammenti teatrali che vanno a rappresentare proprio la preparazione della festa religiosa in onore della Madonna del Carmine (da qui il titolo che abbiamo pensato: “Evviva Maria!”), che diventa pretesto per raccontare storie, ricordi e personaggi della comunità, mentre il canto avrà la funzione di sottolinearne le emozioni e universalizzarne il significato.
Nello spettacolo saranno coinvolti i bambini e i vecchi, intesi come comunità fragile perché nel corso di questa pandemia, tra quelli che hanno pagato il prezzo più alto. I vecchi in termini di perdita della vita, e i bambini per le conseguenze psicologiche, perché derubati della loro infanzia e spensieratezza, e dei momenti di socializzazione, a scuola, in palestra, nelle piazze, nelle chiese.
